Il Castello Aragonese

Appena in vista del porto di Ischia, a parte il Monte Epomeo , il Castello attira subito lo sguardo del turista. Costruito nel 1438 su un isolotto collegato all'isola da uno stretto Ponte, è senz'altro il monumento storicamente più importante per cui una visita è d'obbligo. Oggi tra l'altro ci si può passeggiare comodamente sopra.
Nel medio evo, quando pirati e briganti funestarono la pacifica Ischia, il Castello fu un rifugio di tutti gli abitanti dell'isola. In questa fortezza essi si sentivano sicuri; essa si dimostrò inespognabile anche all'ammiraglio Nelson, la cui flotta non riuscì a conquistarla, ma a distruggere solo la cattedrale. Devono essere stati comunque dei giorni tremendi, quando, secondi voci sicure , trovarono qui rifugio e protezione circa 1900 famiglie, vale a dire dalle 8 alle 10 mila persone.
Visitando il Castello, se si ha un pò di fantasia, si riesce forse ad immaginare la giornata più lieta e fastosa della sua storia: 27 dicembre 1509, giorno in cui la bellissima principessa Vittoria Colonna, allora diciannovenne, fu unita in matrimonio al Marchese di Pescara, l'eroe Ferrante d'Avolos.
Questi morì in guerra dopo 16 anni di matrimonio felice e la Colonna, nel frattempo divenuta poetessa, visse qui per altri dieci anni in assoluta solitudine. Durante questo periodo un suo grandissimo ammiratore diede l'assetto e la forma definitiva ad una delle torri del castello: era il grandissimo Michelangelo.
La cattedrale ove si celebrò il sontuoso matrimonio di Vittoria Colonna fu iniziata nel 1301 ed era in stile prettamente romanico; nel 1809 subì l'assalto e la distruzione ad opera degli Inglesi dell'ammiraglio Nelson. Nella Cripta si possono ammirare i resti di affreschi del 1400, appartenenti alla scuola di Giotto, ma che purtroppo sono stati irrimediabilmente rovinati dalla salsedine marina. Sembra che nel Castello vi fossero ben 13 chiese: una di essaapparteneva alle suore Clarisse, che ebbero qui il loro monastero, dopo che, spinte dal freddo abbandonarono il monte Epomeo. Sotto al Convento si trovano i
sepolcri di queste suore; esse non venivano sotterrate, ma dovevano decomporsi sedute fino a quando le lora ossa venivano raccolte e composte in un ossario. Queste strana usanza, ancora oggi riconoscibile, doveva ricordare ai sopravvissuti la loro transitorietà.
Dalla stradina che conduce alla terrazza del castello, che ospita un caffè, dal quale si gode una bellissima vista, possiamo vedere l'antico carcere, usato fin dal 1823 dal re di Napoli quale penitenziario, dopo che gli ultimi civili avevano abbandonato il castello.
Esso ebbe la sua importanza storica, allorchè vi furono rinchiusi nel 1851 i prigionieri politici del Risorgimento, i quali aspettavano qui l'ora della liberazione della loro partia che avenne poi nel 1860 per opera di Garibaldi (il quale tra l'altro ritornò poco dopo a Casamicciola per curarsi). Le grandi porte corazzate tesimoniano ancora oggi delle sofferenze di questi martiri della storia italiana.
Ciò che non è più possibile visitare è il Castello vero e propio, la parte originale, nella quale visse Vittoria Colonna, in quando questa parte della fortezza venne modificata completamentenel XV secolo da re Alfonso di Aragona e andò in rovina dopo che fu distrutta nel 1809.
 
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