Barano
Barano, la più grande località a sud della spiaggia ischitana, è fin dall'antichità un centro balneare molto rinominato.
Anche Varus, il condottiero romano che perse la battaglia contro Armin, il cherusco, nella selva teotoburgica venne qui a fare una cura di fango.
Gli effetti benefici delle sorgenti di Barano e dei suoi dintorni e in special modo di Testaccio erano infatti conosciuti anche nella Roma antica.
Oggi l'interesse si è spostato verso la spiaggia dei Maronti, sabbiosa la più ampia e larga dell'isola, ricca di fonti calde e di grotte. Interessante è qui osservare il fenomeno delle sabbie calde.
Da uno dei molti belvedere, in Piazza San Rocco con le sue due chiese, si gode una tale vista che rende comprensibile l'affermazione del filosofo francese Renan, il quale definì la valle sottostante un "paradiso".
Fanno parte di Barano anche altri piccoli centri, tra cui Buonopane, luogo di origine del 'Ndrezzata, con la sua chiesa della metà del XVI secolo.
Qui cresce da per tutto la vite pianta che il suo frutto "l'uva" serve per fare il vino.
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